Da 15 agosto scorso sono partite le nuove norme: assicurazione obbligatoria per i professionisti della sanità e per le strutture private.
Coinvolti circa 200 mila medici che dovranno essere coperti per la responsabilità civile sanitaria, pena una sanzione disciplinare.
Quelli delle strutture pubbliche (115 mila) invece, non saranno interessati: devono solo stipulare una polizza che li protegga nei soli casi in cui si verifichi la «colpa grave», per un valore intorno ai 400-500 euro all’anno.
Medici e sanitari, scatta l’obbligo dell’ assicurazione
Obbligo di assicurazione per medici, odontoiatri, psicologi, veterinari e per tutte le altre professioni dell’area sanitaria. Nonostante il ministero della salute non abbia emanato il necessario decreto del presidente della Repubblica previsto dalla legge Balduzzi per regolamentarne i requisiti minimi e avviare il fondo di solidarietà per le categorie più esposte ad altissimi costi dei premi.
Il che signifi ca che i professionisti si dovranno attrezzare e rivolgersi singolarmente alle compagnie assicurative per rispettare la norma.
Assicurazioni che, come ha rilevato l’Ania (l’associazione di categoria), non fanno a gara per presidiare una fetta di mercato che in passato non si è rilevata molto redditizia. Anzi: l’ultima stima dell’Associazione nazionale imprese assicurative parlava di 175 euro in risarcimenti per ogni 100 euro di premio incassati.
Di conseguenza quel che attende i liberi professionisti fuori dalle Asl o dagli ospedali pubblici è un vero e proprio Far west con polizze che possono arrivare anche a 10 mila euro l’anno per un ginecologo o un ortopedico (si veda ItaliaOggi Sette dell’11 agosto 2014). Inutile è stata anche la richiesta di proroga.
«Abbiamo inoltrato la richiesta», si legge su una nota stampa della Federazione degli ordini dei medici, «che riconfermiamo di un
rinvio della scadenza di tale obbligo. E ciò non solo per favorire l’accesso a polizze assicurative eque e sostenibili ma anche per non allentare l’attenzione del ministero della Salute sulle sue responsabilità in questa materia. Premi altissimi sono inaccessibili a larghe fasce di professionisti, soprattutto giovani.
Occorrono dunque scelte immediate e coerenti all’urgenza e drammaticità del problema». Anche perché senza dpcm è molto più diffi cile anche per gli enti di previdenza di categoria stipulare delle convenzioni con le assicurazioni. «La polizza assicurativa», dichiara il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti, «diventerà sempre di più un prodotto ritagliato sulle necessità dei singoli professionisti, abbandonando ogni carattere di contratto standard. Per questo l’Enpam ha autorizzato broker e assicurazioni ad elaborare dati della Fondazione per disegnare i profi li di rischio dei medici e degli odontoiatri. In questo modo gli operatori assicurativi potranno proporre uno schema di convenzione per offrire polizze convenienti agli iscritti Enpam».