E’ meglio tutelare l’uomo chiave dell’azienda (e l’impresa stessa), con una polizza Key Man o una classica TCM ? Se sei qui è perché s…
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E’ meglio tutelare l’uomo chiave dell’azienda (e l’impresa stessa), con una polizza Key Man o una classica TCM ?
Se hai aperto questa pagina è perché o sei un Imprenditore o un Commercialista e vuoi capire che cosa ti porta in tasca la polizza Key Man.
Ma consentimi prima di farti un piccolo cappello, senza essere prolisso, altrimenti sarebbe come dire che mi chiamo Ilario Fabiano nato a , il, ma non sai niente di me.
Di solito gli imprenditori attratti dall’argomento hanno un solo esclusivo interesse, quello di abbattere il carico fiscale e magari farci anche un pò di soldi switchandoli dal bilancio della propria azienda alle proprie tasche personali.
Mi spiace deluderti ma cosi non funziona, o meglio se vuoi fare il furbo puoi provarci salvo che la GDF ti acchiappi e te la faccia pagare molto cara.
Le soluzioni Key Man hanno e danno grandissimi vantaggi agli imprenditori onesti, e previdenti, rimanendo nell’ambito della legalità e rispettando le norme del TUIR, ma molti commercialisti non le conoscono e quando dicono di conoscerle, spesso mentono.
Allora se sei un Imprenditore desideroso di pagare meno tasse in modo onesto e legale
o sei un commercialista curioso e pro-attivo, seguimi..
Quando si parla di Key Man si parla in genere di grandi cifre da destinare a questa copertura, ed in effetti puoi tutelare la tua azienda con la polizza Key Man ad esempio con un capitale di 500 mila euro in caso di morte pagando un premio di 100 mila euro l’anno – MA puoi farlo anche con 2 mila euro l’anno per avere in copertura gli stessi 500 mila!
Certo pagare 2 mila euro l’anno NON ti risolve alcun problema fiscale, ma assicura allo stesso modo, o quasi, il futuro della tua azienda.
Ti hanno anche detto che sottoscrivendo la polizza Key Man, magari pagando un premio di 100 mila euro, potrai abbassare il tuo imponibile fiscale dello stesso importo; pertanto se la tua impresa è una Srl risparmierai subito il 24% di Ires ed il 5% circa di Irap, tutto vero sin qui.
Ma forse non ti hanno detto che per stipulare una polizza Key Man da 100 mila euro
devi avere la liquidità pronta in cassa, cioè la polizza devi pagarla prima,
come tutte le polizze d’altronde.
E devi anche sapere come gestire lo scarico fiscale, se per casso o competenza,
altrimenti pensi di scaricare tutta la cifra pagata e non è così.
Attenti quindi ai consigli di chi non è esperto in materia, non parlo solo degli assicuratori (anche se sono in pochi i colleghi che conoscono bene questo importante strumento) ma anche dei commercialisti i quali hanno ben altro di più importante da fare che studiare le polizze Key Man.
Perciò se hai bisogno di una consulenza più approfondita,
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Se ti focalizzi esclusivamente sui benefici fiscali rischi di perderti il meglio della copertura Key Man,
ovvero che sottoscrivendo questo contratto stai mettendo in sicurezza il tuo business perché stai decidendo di
costruire una copertura assicurativa a favore della Tua azienda in caso di premorienza del Key Man.
E questa è una scelta molto importante, lungimirante e preventiva per la tutela del futuro della Tua “bambina” ,
anche perché se dovesse accadere la scomparsa dell’ uomo chiave, dietro la tua “bambina” ci sono, non di rado in Italia, i tuoi figli.
Potrebbe essere il tuo caso, cioè che l’ uomo chiave della tua azienda sia proprio TU,
e quindi comprendi bene ciò di cui parlo, perché se “dopo di te” non ci fosse una copertura assicurativa
e quindi una compagnia pronta a liquidare un importo stabilito e congruo quanto basta per consentire
ai restanti soci di ricostruire una figura come la tua, che fine potrebbe fare la tua creatura?
Ma non pensiamo al peggio, vediamo quali soluzioni offre il mercato facendo anche il punto sulla parte economica e fiscale.
La soluzione più economica, la meno costosa ma che ha necessariamente una scadenza è la classica TCM
(temporanea caso morte).
La Soluzione invece mooolto più costosa MA che NON ha scadenza, è la tariffa a “vita intera”.
La classica TCM e il “vita intera” raggiungono lo stesso scopo nell’immediato, decido di assicurarmi
per 1 milione di euro ed in entrambi i casi la compagnia pagherà il milione in caso di morte.
Facciamo un esempio per capirci meglio su un Key Man
di età 58 che richiede una copertura caso morte di euro 500 mila:
- Con una semplice polizza TCM per una durata di 10 anni si spenderebbe circa 2 mila euro ogni anno, ma scaduti i 10 anni senza che sia accaduto il sinistro (la morte del Key Man) la compagnia avrà incassato comunque i 20 mila euro di premi e tutti vivranno felici e contenti, compreso il Key Man che è vivo e vegeto.
- Per gli stessi 500 mila richiesti in copertura si potrebbe, in alternativa, decidere di stipulare una polizza Key Man a “vita intera” che prevede il pagamento dei premi per soli 5 anni. Ma in questo caso la società contraente (che paga la polizza Key Man) dovrà pagare circa 80 mila euro di premi ogni anno (400 mila in totale);
in questo modo la compagnia è con le spalle al muro, nel senso che prima o poi il capitale dei 500 mila, che nel tempo si rivaluterà, dovrà liquidarlo alla Tua azienda.
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Riepilogando:
il consiglio classico, dell’assicuratore classico, è quello di stipulare una polizza TCM decennale.
Siamo di fronte alla tipica scommessa assicurativa, se tra 10 anni sei vivo ha vinto la compagnia,
che si terrà i tuoi premi che hai pagato per 10 anni; ma hai vinto anche tu che sei vivo, e questa e la cosa più importante.
Tutti vissero davvero felici e contenti con una semplice TCM?
Spesso NO, spesso no perché di solito accade che alla scadenza dei 10 anni, la compagnia NON invia NEMMENO la quietanza di rinnovo e pertanto nascono dei problemi:
- il primo è che il Cliente non si ricorda della scadenza – la compagnia non è nemmeno obbligata ad inviare una comunicazione, dato che il contratto è scaduto in modo naturale; se poi neanche l’assicuratore ha automatizzato i processi interni della sua agenzia, scapperà anche a lui, e la conseguenza è che sei “scoperto”!
- il secondo problema, classico, è che a distanza di 10 anni il tuo stato di salute è cambiato, e spesso NON in meglio; questo vuol dire che le dichiarazioni da rendere sul nuovo questionario medico sul tuo stato di salute, le eventuali visite mediche ed accertamenti necessari per l’assunzione del rischio da parte della compagnia potrebbero essere tali da renderti o INASSICURABILE o assicurabile parzialmente ( con le esclusioni di quelle malattie già conosciute e di quelle collegate) con costi maggiorati.
Ecco perché esiste in alternativa la tariffa a “vita intera”; per assicurare il Key Man ed essere certi di NON avere problemi di nessun genere nel tempo, ad esempio quello del “passaggio generazionale forzoso” ( il dopo-di-noi) !
< Si ma col “vita intera” devo sborsare un sacco di danaro in più per avere la stessa protezione della TCM.. >
Con il “vita intera” la compagnia e costretta a mantenere il rischio per tutta la vita, anche dopo i 100 anni, e quando accadrà l’evento, cioè la morte del Key Man, la compagnia dovrà liquidare il capitale assicurato che nel tempo si sarà rivalutato secondo i rendimenti della gestione separata in cui i tuoi premi assicurativi sono finiti.
La liquidazione non andrà ai tuoi eredi, ma alla tua società che ha pagato i premi assicurativi e li ha dedotti in bilancio dai costi, consentendoti di risparmiare un bel malloppo di tasse, ed ora rientrerà nei ricavi dell’azienda come una sopravvenienza attiva.
Quindi l’imposizione fiscale sarà in capo all’azienda, mentre invece nessuna imposizione fiscale è prevista in capo all’uomo chiave in quanto non è il beneficiario e quindi non ricade nei fringe-benefits.
Ah ecco la furbata! Se parli di “gestione separata” allora non stiamo parlando di una copertura assicurativa che rende questo costo “inerente” ma parliamo di qualcosa di misto tra copertura (scaricabile) e investimento (non scaricabile) ! !
(dice il commercialista riflessivo e attento..)
Non dimentichiamo che siamo in Italia, un paese dove una legge è interpretata in modi diversi da organi ancora diversi;
questo vuol dire che il “pelo nell’uovo” si può sempre cercare, ma di fondo, a parere di chi scrive, se la compagnia
acquisisce dei premi assicurativi che garantiscono il rischio morte, quelli sono costi deducibili perché “inerenti” l’attività d’impresa,
mentre i rendimenti NO.
< Ma se pago solo 2 anni e poi non pago più perché l’azienda ha perso un cliente importante
e non ha più risorse economiche che succede, perdo tutto? >
No, per niente; succede che potrai chiedere alla compagnia di risolvere il contratto, la compagnia sconterà dai premi pagati tutti i costi del rischio assicurativo sopportato sino a quella data e restituirà la differenza, non a te personalmente ma alla tua società che oltre ad essere contraente è anche beneficiaria delle somme da liquidare.
Attenzione però, questa elasticità e possibile solo con poche compagnie in tutta Italia, quindi occhi ben aperti di fronte a proposte di pinco e o pallino.
Posso presentare la polizza Key Man come strumento oltre che di copertura anche di garanzia ad una banca, ad un socio investitore, in ambito di business?
Presentare non basta, occorre vincolarla, ed è “tanta roba”…una bella garanzia!
E’ possibile modificare alcuni dati contrattuali dopo l’ emissione della polizza?
La risposta è si, è possibile modificare il beneficiario e/o il contraente in qualsiasi momento ma MAI l’assicurato.
“Di solito questa domanda nasconde una intenzione, che è quella di stipulare la polizza Key Man a vita intera, pagarla come società, modificare poi contraente e beneficiario intestandola quindi a persona fisica e così incassare senza pagare dazio/tasse; attenzione alle furbate, il fisco è attento, giustamente, oggi più che mai.”
La polizza Key Man a “vita intera” se si rispettano certi parametri la si deduce dai costi aziendali come qualsiasi altro bene inerente l’attività, ma sia in caso di morte che in vita le somme spettanti all’azienda devono rientrare nella stessa azienda ed essere sottoposte a tassazione secondo le norme (art. 109 del nuovo TUIR ) e trattate come sopravvenienza attiva.
Perciò l’imposizione fiscale sarà in capo all’azienda, invece nessuna imposizione fiscale è prevista in capo all’uomo chiave in quanto questi non è il beneficiario e quindi non ricade nei fringe-benefits.
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